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Jonathan è un gabbiano diverso dagli altri: il suo desiderio non è mangiare, ma imparare a volare in modo perfetto. Nessuno capisce la sua passione per il volo, ma Jonathan non si arrende... e in poco tempo riesce a compiere acrobazie mai sperimentate prime. Dopo la morte, continua a volare nell'aldilà, ricercando la perfezione, finché non scopre che non basta allenarsi al volo perfetto: il vero scopo dell'esistenza è allenarsi a capire il segreto della bontà e dell'amore.

"Siamo liberi di andare dove ci aggrada e di essere quelli che siamo." (*)

 

La Compagnia Jonathan Livingston di Arenzano nasce nel gennaio 1991. Il primo Capo Compagnia è Mario Vaccaneo. Da allora, l'esperienza del roverismo è stata vissuta da moltissimi ragazzi e ragazze della nostra cittadina... tra campi mobili e momenti di servizio, incontri internazionali e attività di carattere sociale, culturale, spirituale. 

 

Se desideri ricevere maggiori informazioni sulle attività della Compagnia Jonathan Livingston, puoi contattarci scrivendo a arenzano@cngei.it oppure usando il modulo alla pagina Contatti 

 

La vita di Compagnia

In un'età particolare, da 16 a 19 anni, in cui i ragazzi vogliono capire il mondo e scegliere la propria strada, la proposta scout è la Compagnia, un gruppo misto che, costruendo insieme un percorso comune, si confronti con diverse esperienze di carattere culturale, sociale, spirituale: decidere cosa fare e come organizzarsi è un importante processo democratico, in cui si impara ad agire nel rispetto degli altri e delle regole che la Compagnia si è data.

La vita di Compagnia, dove il Capo è un membro del gruppo che vive lo scoutismo insieme ai propri rover, prevede anche attività forti all'aria aperta, in cui sperimentare se stessi, ma anche condividere con gli altri i momenti di fatica, di difficoltà, di gioia.

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Il Corso di Introduzione al Roverismo (CIR)

È la prima attività dell'anno scout, il momento in cui i nuovi rover cominciano a prendere confidenza con la terminologia e gli strumenti della vita di Compagnia, così diversa da quella del Reparto. Il CIR è dedicato in particolare ai nuovi rover, ma coinvolge tutta la Compagnia: durante il corso - di norma un bivacco - i ragazzi più grandi raccontano ai più giovani come funziona l'Unità, usando non solo parole, ma anche giochi e tecniche di animazione. Il CIR può essere organizzato sia a livello sezionale sia a livello regionale, come accade solitamente in Liguria.

 

Le attività

Non ci sono limiti al campo d'azione dei rover, termine che si può tradurre come il viandante, cioè come colui che vuole informarsi personalmente sulle cose e partecipare attivamente al processo di trasformazione della società: il rover cammina per il mondo, che ama (pur non condividendolo nei suoi aspetti peggiori) e per il miglioramento del quale si impegna.

La Compagnia programma liberamente le proprie attività, cercando di vivere in modo più pieno e consapevole lo spirito d'avventura scoperto in Reparto: per il rover, avventura è fare esperienze nuove, mettersi in gioco in situazioni che non conosce, affrontare con un sorriso la difficoltà e l'imprevisto. Tra le molte attività degli ultimi anni, non si può dimenticare che a partire dal 2006 la Compagnia Jonathan Livingston di Arenzano ha partecipato al Roverway, un evento scout europeo a cadenza triennale, ideato dalle organizzazioni mondiali dello scoutismo e del guidismo per dare l'opportunità a ragazzi e ragazze adolescenti provenienti da tutta Europa di condividere le rispettive culture e tradizioni. Nello stesso tempo Roverway ha rappresentato anche l'occasione per viaggiare e conoscere meglio l'Europa e per sperimentarsi in forme particolarmente avventurose di attività all'aria aperta, come la speleologia e l'arrampicata!

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Compagnia "Jonathan Livingston"

La Promessa e la Legge

Per il rover che proviene dal Reparto, la Promessa e la Legge sono quelle già adottate da esploratore. Ciò nonostante, nei primi mesi di Compagnia, il rover è chiamato a rinnovare la sua Promessa, a testimonianza di un'adesione più consapevole e matura ai principi dello scoutismo (dovere verso dio, verso gli altri, verso se stessi) e ai comportamenti indicati dalla Legge scout. In occasione del rinnovo della Promessa, il rover riceve il distintivo con il simbolo della Branca, la Forcola rossa.

Ancora 1

I rover che entrano in Compagnia dall'esterno - e, quindi, pronunciano la Promessa per la prima volta - ricevono il foulard con i colori del Gruppo (nel nostro caso arancione e verde).

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Il Motto e il Saluto

Il Motto del rover è "Prepararsi a servire", il Saluto è il segno scout già in uso nel Reparto.

 

Il Consiglio di Compagnia

Formato dai rover e dal Capo Compagnia, il Consiglio di Compagnia è il luogo e il momento in cui vengono prese le decisioni più importanti: quali attività fare durante l'anno scout, quali strade percorrere, quali temi sviluppare… Il Consiglio di Compagnia, che si riunisce in autunno, inverno, primavera ed estate, ha quindi il compito di programmare i mesi futuri, stabilendo gli obiettivi da raggiungere e la divisione degli incarichi tra i ragazzi, ma anche di verificare quelli passati, vale a dire la qualità delle attività realizzate, i buoni risultati e gli errori, il clima e la partecipazione

 

Il servizio

Lo spirito di servizio - dono disinteressato del proprio impegno personale - è considerato il vero motore di coloro che da adulti sentiranno il bisogno di migliorare il mondo e di viverlo come buoni cittadini. Durante i tre anni di Compagnia i rover si dedicano a diverse attività di servizio, che puntano alla conoscenza della realtà locale e alla maturazione di una sensibilità di intervento sul territorio. L'ultimo anno prevede anche un'esperienza di servizio verso i più piccoli del Gruppo, all'interno del Branco o del Reparto.

I rover non sarebbero tali se non impegnassero se stessi e il proprio tempo per servire: il servizio è rimboccarsi le maniche, sporcarsi le mani, cercare e trovare - anche fuori del mondo scout - piccole o grandi occasioni per essere di aiuto agli altri.

 

La strada

Un particolare significato ha in Compagnia la strada, sia quella che si fa a piedi durante le attività, sia quella che ognuno percorre come uomo. Per il rover, la strada diventa il simbolo del camminare insieme ad altre persone, del non sentirsi mai arrivati, del cercare sempre ulteriori mete da raggiungere. Come il camminare mette di fronte alla stanchezza fisica, la strada insegna a mettersi in discussione, a conoscere e migliorare se stessi, anche grazie al contributo degli altri che ci accompagnano nel nostro percorso scout... e non solo.

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La Partenza

Durante il diciannovesimo anno di età, il rover può chiedere alla Compagnia di prendere la Partenza, cioè di concludere il proprio cammino educativo all'interno dello scoutismo. Si chiama partenza - e non arrivo - perché è il punto di partenza per la vita adulta, il momento in cui il rover si impegna a tradurre in realtà, nella vita di tutti i giorni, lo spirito della Legge e della Promessa: se ha vissuto pienamente l'esperienza scout, egli ha alle spalle un percorso di crescita in grado di guidarlo nelle sue scelte, ha di fronte a sé punti di riferimento sufficientemente chiari per indicargli la strada, ha dentro di sé quei valori che lo hanno accompagnato da lupetto, da esploratore, da rover e che, a questo punto, sente di voler fare suoi anche al di fuori dello scoutismo.

L'invito di Baden Powell a guidare da soli la propria canoa esprime questa voglia, questo coraggio di guardare avanti e di aprirsi alla vita, prendendo in mano la propria storia scout per tradurla in qualcosa di grande e di bello!

 

Rover, cuore fra le nuvole e piedi sulla roccia...

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(*) da "Il gabbiano Jonathan Livingston" di Richard Bach

 

Sezione di Arenzano

CNGEI

Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani

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